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Il comune di Varenna era tanto ricco in quel tempo che nell’anno 1784 faceva una sovvenzione di lire 396.16.8 al comune di Dorio 224.13.9 al comune di Introzzo, e di lire 324:13:9 al comune di Tremenico.


Il 24 agosto 1770 ha luogo il pubblico incanto dei dazi.

«Dazio dell’osteria - deliberato ad Antonio Aureggi fu Carlo per lire 150 all’anno per tre anni con il solito pendizio di lire 2 di cera alla chiesa parrocchiale.

«Dazio sul prestino - deliberato ad Antonio Aureggi fu Carlo per lire 581 all’anno per tre anni con l’obbligo di mantenere un prestino del pane a Fiume Latte a quattrini 7 per ogni micha e non altrimenti, ed i soliti pendizi di lire due cera alla chiesa parrocchiale e la mercede dell’imparto del viaggio per recarsi a prendere gli olii santi a Milano.

«Dazio sulla beccaria - deliberato a Giov. Battista Vitali di Francesco in lire 63 all’anno per tre anni con il solito pendizio di lire due di cera alla chiesa.

«Dazio della brenta ossia peso e misura del vino - deliberato a Giuseppe Vitali del q. Carlo a lire 16 per un anno con il solito pendizio di lire 2 cera alla chiesa».

Controversie territoriali — In quegli anni si riaprono le controversie tra i comuni di Varenna, Perledo, Bellano, Lierna ed Esino per i rispettivi confini territoriali.

La controversia vertente tra il comune di Perledo e quello di Bellano era ancora un’antichissima questione per la quale i due comuni erano ricorsi ad un arbitrato il 30 ottobre 1539.

Questa volta la causa era stata portata davanti al Senato e commessa al senatore Don Francesco Fabrega. Vennero scelti degli arbitri i quali decisero che una delle parti devesse rinunciare ai siti controversi dando l’altra in compenso una somma di denaro e stabilirono che: «Li confini territoriali tra le medesime due comunità di Bellano e Monte sopra Varenna siano e debbano essere tali quali restano delineati nelle rispettive mappe delle medesime comunità fattesi in occasione e per ordine della Cesarea Real Giunta del nuovo censimento ancor pendente e però:

Che dal prato Baroselo, cioè dal sito ove altra volta era scolpita una croce in un sasso, che d’indi dicesi caduto nel lago, ed ora si dice il sasso schieppato, a precipizio, al di cui piede vi è il lago, andando in su fino al Chiesolo detto dell’arbore secco ove sono piantati due termini vicini ed annessi, andando quasi, come era la gronda ossia continuazione dei sassi fino alla strada che da Bellano va a Varena e sino ai detti termini vicini al detto Chiesolo dell’arbore secco siano li confini territoriali delle due comunità, come furono per lo passato, e sopra dei quali non vi era controversia.

Dalli detti termini poi vicini e quasi annessi e detto Chiesolo dell’arbore secco andando per la detta strada verso Bellano si vadi sino in