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secolo xvii | 213 |
Tra tanti dotti di vostra famiglia
Le vostre doti stese in lunghe squadre
Si numerose sono e si leggiadre
Che di stupor fanno inarcar le ciglia
Hor tra coteste madri fate acquisto
De’ loro affetti, e con un santo zelo
Di vita eterna guadagnate il Cielo.
Data vi siete in sposa a Gesù Cristo
Et che siate una pura colombina
L’addita il nome vostro di Christina.
Madrigale
Cristina in voi riluce
Raggio di purità che ognuno ammira
Scorgendol’ e sospira
Di non haver da Dio
Un cor humile e pio,
Qual’ hora in voi si vede
Adorno di virtù, colmo di fede
Per ingegno, dottrina e detti saggi
Conosce ogni un che voi siete de Faggi.
Curioso il seguente sonetto, e il madrigale, in odio a Varenna.
Varenna ingrata a chi ti serve rendi
Poco per molto, anzi per bene male;
L’esser dura e ferigna ti è fatale
Perchè de’ tuoi erroriFonte/commento: 516 tu non ti emendi.
Cieca trascuri il ben, el mal apprendi
Sei falsa, ingorda, doppia e non leale
Nè ti ricordi di essere mortale
Ma Dio e la tua fama ognor offendi.
Chi vuol favori stia da te lontano
Come i tre Giorgi han fatto con stupore
Di chi sa il stato loroFonte/commento: 516, cum quant’honore
Siano appresso i Grandi di Milano
Dopo che altrove casa havrà piantata
Sarai da tutti i boni abbandonata.