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tesia a supplire ai mancamenti di mio debito et a favorirmi de’ suoi commandi. Me le inchino profondamente e le priego dal Cielo una lunga e felicissima vita».

Nel codice di Paolo Emilio Parlaschino di proprietà del defunto On. Cermenati abbiamo trovato il seguente memoriale:


Memoriale per la scuola del Bellarmino


«Eminentissimo Signore

Nella terra di Varenna, Diocesi di Sua Eminenza sopra il lago di Como sono concorsi da quattro anni in qua molti giovani forastieri chierici e secolari al studio di lettere latine che in quella si tiene. E perchè nella Chiesa Parrocchiale si fa la dottrina christiana delle donne assai numerose insieme con quelli delli huomini si è concertato esser bene far ricorso a Sua Eminenza.

Humilmente supplicandola a degnarsi di concedere a quelli l’oratorio di S. Giovanni per tale affare molto a proposito, essendo alquanto rimoto dalla Chiesa Maggiore, dandoli per assistere il molto reverendo signor Marco Antonio Serponti titolare di detto luogo acciocchè quelli con la dovuta modestia possino in esso fruttuosamente esercitarsi nella dottrina cristiana del Belarmino e in altri uffici di pietà e di honore; che i detti giovini col suo maestro insieme in riconoscimento di tanto favore pregarano sempre Nostro Signore per la salute et esaltatione di Sua Eminenza».


Da questo memoriale si ricava dunque come in Varenna vi fosse una scuola di latino; la notizia è importante. E chi sarà stato l’insegnante? probabilmente lo stesso Parlaschino.

Per dare un saggio del Parlaschino in veste di poeta, incominciamo col trascrivere questi suoi versi in lode di Cristina Faggi di Perledo, letterata e abbadessa del monastero di Campo.


Sonetto

     Christina nobil, non è maraviglia
Che siate dotta poichè vostro Padre
Fu un altro Cicerone, e vostra madre
Pallade istessa, e voi sua degna figlia.