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attaccò, lo sconfisse e portò via in quella occasione tutti i tesori dei cittadini romani che vi si trovavano.

Nei primi anni dell’VIII secolo tra i reggitori e pretendenti del regno longobardo furono molte guerre intestine e durante una di esse Ausprando si rifugiò anch’egli nell’isola: fu allora che Ariberto l’espugnò e ne distrusse le fortificazioni.

Osserva il Monneret1 che la fortezza dell’isola non è solamente il luogo più forte di un ducato, «ma assurge alla qualità di uno dei punti più sicuri del regno, se ivi si riducono a difesa re e ribelli da luoghi anche assai lontani».

Nel successivo periodo della dominazione franca, pare che l’isola venisse aggregata al contado di Lecco.

Seguono anni di storia alquanto oscura. Alla morte di Ottone, conte di Lecco, il territorio del ducato venne diviso fra i vescovi di Como e di Bergamo e l’Arcivescovo di Milano. A chi venne attribuita l’isola Comacina? Alcuni vogliono dire appartenesse a Como, altri a Milano, ed altri ancora che fosse indipendente.

L’isola intanto era stata nuovamente fortificata con un castello munito di bastioni, e fiancheggiato da due robuste torri, mentre in mezzo se ne elevava una terza più piccola, ma più alta. Questi dati si rilevano del blasone della famiglia Giovio, oriunda dell’isola.

Come si è già accennato, una lunga guerra tra Como e Milano ebbe origine nei primi anni del secolo XII per la lite sorta tra i due Vescovi Landolfo Carcano e Guido de’ Grimaldi, milanese il primo, comasco il secondo, entrambi pretendenti alla sede di Como. La guerra venne portata sul lago, e vi furono coinvolti gli abitanti dell’Isola e quelli di Bellagio, Varenna e Gravedona. Gli isolani si schierarono coi Milanesi.

Nel 1125 i Comaschi riportano vittoria sui Comacini, ma due anni dopo questi prendono una terribile rivincita conquistando Como e saccheggiandola.

Nella storia dell’isola hanno una parte molto importante gli istituti religiosi.

Il vescovo Litigerio nel 1031 fondò la canonica di S. Eufemia dell’Isola, della quale godeva il beneficio e le decime un vassallo secolare. Questa canonica finì poi per assorbire tutti i beni della preesistente parrocchiale di S. Giovanni2. Troviamo che nel secolo XI esisteva nell’isola un chiostro benedettino femminile, dedicato ai santi Faustino e Giovita, e nel 1083 veniva fondato il Monastero di S. Benedetto di Monte Oltirone.

  1. Monneret de Villard Ugo, L’isola Comacina in Rivista Archeolog. della Prov. di Como, fasc. 70 e 71, a. 1914.
  2. Monneret de Villard Ugo, op. cit. pag. 47.