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le più antiche notizie 13


Giovanni Battista Giovio in una delle sue lettere lariane dice di aver tolto dal Duchesne (tomo I, epistola VI), e dal Bouquet (tomo IV, epistola 27, pag. 67) la notizia che l’Isola Comacina avesse anticamente il nome di Cristopoli, nome venutole dal rifugio che in essa ebbero colle loro ricchezze i principali personaggi di tutta la Gallia Cisalpina allora detta Liguria1.

Sembra che tutta la regione del lago che attornia l’isola costituisse uno stato indipendente dai Longobardi, una specie di repubblica della quale era capitale l’Isola Comacina, che godeva la protezione dei Franchi.

Floriano, abate del monastero romano aveva scritto a Nicetio, arcivescovo di Treviri, perchè raccomandasse la Cristopoli, a Thibano, re dei Franchi con queste parole riportate dal Giovio: «Supplichevole ti prego acciocchè al signor figlio tuo gloriosissimo Teobaldo l’Isola lariense, che si appella Cristopoli raccomandi moltissimo onde a Romani suoi servi i sagramenti dati in ogni chiesa ti serbino».

Si può dire quasi che l’Isola Comacina era divenuta l’ultimo rifugio dell’indipendenza romana.

Giova qui ripetere che anticamente col nome di Isola Comense o Cumana volevasi significare non solamente il territorio dell’isola, ma anche tutta quella parte di terraferma, che sta di fronte, e che è circoscritta dalle catene montane, che la separano dalle valli d’Intelvi, di Porlezza e di Menaggio. Si estendeva inoltre sulla riva orientale del lago comprendendo Lezzeno ed il suo territorio, Colono, Sala, Spurano, Conca Pola, Ossuccio, Campo, Balbiano, il castello dell’isola: Lezzeno e Villa erano i principali centri di questa alacre popolazione, umile custode dell’antica civiltà latina, nel commovente attaccamento, nei loro atti pubblici alle forme del jus romano.

Fosse il desiderio di abbattere questo asilo di libertà, fosse la volontà di por fine alle spedizioni corsare degli Isolani, che spadroneggiavano in tutto il lago, e fosse anche la cupidigia di impadronirsi dei loro averi, ben presto la piccola isola dovette affrontare formidabili nemici.

I primi ad attaccare gli Isolani furono i Longobardi, i quali si erano già impadroniti di tutta la Lombardia. Il solo lago di Como rimaneva indipendente.

L’impresa però non fu tanto facile. I Longobardi comandati da Autari, dovettero tenere l’assedio all’isola per ben sei mesi, sino a che Francione, capo degli Isolani, dovette cedere, mediante però onorevoli patti di pace.

Nell’anno 591, quando Gaidulfo, duca di Bergamo, si sollevò per la seconda volta contro Agilulfo, Re dei Longobardi, non ritenendosi più sicuro nella sua città si rifugiò nell’isola Comacina, dove Agilulfo lo

  1. Giovio G. B., Lettere lariane, lettera V.