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180 | vittorio adami |
possiedo nel territorio di Gitana, dovutomi dai reggenti di quel comune. Il frutto di questo capitale lo lascio in perpetuo per celebrare messe in onore di questa Beatissima Vergine Maria. Se poi il capitale sarà consumato dai reggenti del comune voglio che in questo caso il denaro sia fornito dai Sindaci della Chiesa che l’hanno in proprietà»1.
A proposito di questo testamento osserveremo che da un atto del notaio Vitali Giacomo qm Andrea, in data 22 gennaio 1633, appare che il predetto «patrizio milanese» Felice d’Adda dimorava in quel tempo a Bellano, e acquistava beni nel territorio di Gitana.
Riproduciamo qui lo «Stato del beneficio parrocchiale di Varenna eretto sotto il titolo dei Santi Giovanni Battista e Giorgio fatto da me Domenico Carganico curato moderno di Varenna quale presi possesso del beneficio il giorno 19 giugno 1693».
Nella descrizione dei beni del beneficio troviamo».... un roncho con viti, olivotti et olive, lauri fruttiferi et alcuni puochi boschi parte dei quali è di misura circa quattro pertiche et questa è la parte fruttifera, essendovi altra parte della quale non si sa la misura per essere alpestre e quasi simile ad una rupe quasi inaccessibile. Confina nel fondo la chiesa parrocchiale, il cimitero della medesima, l’horto sopradetto, Arrigoni, la Madonna del monastero, il signor Luccio Serponti et una torre appellata la Torre di Vezio».
Di questo fondo si fa mentione in uno strumento rogato dal signor Giorgio Serponti a di 20 Gennaio 1553.
Una selvetta attigua a detta Torre che confina oltre la Torre, con gli heredi del sig. Giacomo Arrigoni, heredi del sig. Emilio Arrigoni e Bernardo Tarelli.
Un luogo detto la Piancaneda: confina da una parte la strada, dall’altra il lago, dall’altra un luogo unito all’entrata della cappellania di San Nicolò da Tolentino e dall’altra parte eredi di Carlo Venino.
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Gli oratori esistenti nel 1685 al Monte di Varenna erano i seguenti:
- ↑ Archivio Notarile di Milano. Rogito Manzoni Carlo qm Giov. Pietro.