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cuzione degli ordini dati dal Senato, con sentenza pretoria, i fratelli Vaccani rientrarono in possesso dell’isola.

In una adunata degli abitanti di Lierna, in data 16 febbraio 1601, fu deliberato di mandare una supplica al magistrato ordinario dello stato di Milano perchè il paese continui a far parte della giurisdizione di Varenna come per il passato1. Malgrado queste proteste noi possediamo un atto del 5 maggio 1611, in cui il Duca di Monte Marciano, feudatario della Riviera, arbitro della contesa fra Mandello e Varenna, per il possesso di Lierna, dichiara dovere essere Lierna membro di Mandello. Ed in un allegato all’atto di transazione del 21 novembre 1624 leggiamo questa intestazione: «Nota dei beni stabili e nomi dei possessori di detti beni abitanti nel borgo di Varenna e da loro posseduti nel territorio di Lierna membro di Mandello, pei quali beni stabili detti abitanti di Varenna hanno da pagare i carichi tutti a Varenna». E segue una lunga lista di nomi di famiglie varennesi posseditrici in Lierna fra le quali noteremo i Tenca, i Serponti, i Campioni, i Sala, i Panizza, gli Scotti, gli eredi di Paolo Balbiano, i Forno, i Mazza, i Calvasina, i Brenta e i Venini senza contare i beni della chiesa parrocchiale di San Giorgio, della chiesa di san Giovanni Battista, della cappella di S. Maria Elisabetta, della cappella di San Rocco di detto borgo di Varenna2.

Da un codicetto della fine del secolo XVI, con aggiunte posteriori del secolo XVII,3 si ha notizie di controversie tra i pretori della Valsassina e i paesi limitrofi come Varenna, Bellano ecc. In esso è riportato che gli abitanti di Varenna Bellano ed altri posti soggetti ai minori magistrati di quello della Valsassina e aventi interessi coi Valsassinesi per ordine dei loro pretori aspettavano i Valsassinesi fuori dei confini della valle e sequestrarono loro i muli e le mercanzie. Il senato ordinò al podestà di Valsassina che proibisse ai pretori dei detti minori magistrati di procedere per via di sequestro contro i Valsassinesi e che trattasse l’affare in via di diritto presso di lui.

Il nostro codice prosegue poi con un reclamo del 1605, del podestà di Valsassina, in cui si lagna presso il senato, perchè due Valsassinesi Orazio e Primo Carganico di Esino sua giurisdizione, si trovano arbitrariamente nelle carceri di Asso, per avere avvelenato Giorgio Venino e la sua famiglia, del luogo di Fiume Latte giurisdizione del Duca di monte Marciano e ai quali si va facendo il processo da parte di Giovanni Pietro Scanagatta fiscale del Duca che non è nemmeno dottore. Il pretore ag-

  1. Archivio Notarile Milano. Notaio Iacopo Antonio Serponti f. q. Giorgio.
  2. Questa nota è allegata all’atto di transazione 21 novembre 1624 del notaio Airoldi di Milano.
  3. A. S. M. Acque p. a. cartella 1305 Valle Sassina.