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rina q. Carlo, Domenica Bertarina q. Giovanni, Elisabetta Bertarina q. Orazio, Domenica Bertarina figlia di Carlo Francesco absente la quale dice esserli stata ieri ricercata da Giuseppe Maglia in nome del signor dottor Mornico, ma averli detto che non si dava tale ordine il che confirmava la voce data par il signor dottor Festorazzi, Domenica Maglia q. Carlo vidua del q. Paolo Pensa, Domenica Pensa q. Simone, Elisabetta Pensa q. Giacomo, Giovanna Pensa q. Taddeo, Antonia Benzona q. Bartolomeo anche a nome di Francesca, Malgarita e Giovanna sue sorelle. Cattarina Maglia q. Carlo.

«Io Ambrogio Pensa sottoscrivo in nome e di comisione delle sudette donne tutte presenti quali affermano come sopra e ciò per non sapere loro scrivere, e anche a nome di Teresa Talina mia madrigna pure presente.

Io Ambrogio Dell’Era q. Antonio dò il consenso alla suddetta mia parente presente. Io Domenico Pensa dò il mio consenso come agnato delle suddette donne Pensa quì presenti.

Io Nicola Maglia a nome di Domenica Carcanica moglie di Giov. Bertarino, ora absente, quale mi ha lasciato ordine di accudire ai suoi interessi e che già prima di partire aveva sottoscritto come da lista si può vedere, la quale conferma e ciò per non sapere lei scrivere»1.

A dirimere antiche contese territoriali esistenti tra il comune di Varenna e quelli di Mandello e Bellano venne chiamato come arbitro il feudatario conte Ercole Sfondrati, il quale, tenuta la riunione delle parti, nella sala della sua villa la Capoana, in Varenna, rimise il 3 Giugno 1511 la sentenza arbitrale, che sarà pubblicata coi documenti nella seconda parte di quest’opera.

Nel secolo XVII si riparla delle relazioni di Varenna con l’isola Comacina. Poichè certi Marcolo e Giorgio de Lucino di Como avevano manifestato l’intenzione di acquistare l’isola Comacina, il comune di Varenna, ritenendo di avere sin dagli antichi tempi acquisito il diritto di proprietà dell’isola, volle opporsi a questa compra, ed inoltrò le seguenti suppliche al Vicario Generale dell’impero:

«I vostri fedeli servi, gli uomini ed il comune della vostra terra di Varenna umilmente supplicano l’eccelsa Signoria Vostra perchè avendo fin dal mese di Luglio p. p. la Magnificenza Vostra emanato un nuovo decreto pubblicato nella predetta terra di Varenna in data 18 Agosto p. p. il quale faceva seguito ad altro vostro decreto sulle restituzioni da farsi a coloro i quali avevano dichiarato in iscritto di essere stato loro tolto o trattenuto alcunchè indebitamente in nome della Camera vostra, o dei suoi aventi causa e non poterono addurre loro prove per mancanza di uditori, dando loro facoltà, nel termine in detto decreto stabilito di addurre le loro prove sulle cose richieste come sopra e secondo quanto

  1. A C. M. Località foresi - Esino.