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148 | vittorio adami |
cioè Battista Pizzotto del q. Mateo e Nicola de Inviti del q. Alessandro tutti doi di Perlè»1.
Altro esempio di contratto fra padrone e garzone:
«Filippo Andriano f. del q. Giov. Andrea, e Giov. Paolo Andriano suo figlio, entrambi abitanti di Corenno convengono con Orfeo Mazza f. del q. Nicola e Bartolomeo Serponti figlio di Giov. Maria entrambi di Varenna ed agenti in nome e voce di Gaspare Mazza f. del q. Giov. Pietro abitanti in Lucca:
Come altro esempio delle costumanze di quel secolo riproduciamo qui un caratteristico testamento di Giov. Pietro Tenca di Varenna, fatto il 6 luglio 1587:
Giovanni Antonio de Tenchis figlio del q. Andrea, abitante nel borgo di Varenna, fa testamento annullando quello precedentemente fatto in data 1° maggio 1585. Ordina che il suo cadavere sia accompagnato al sepolcro da otto sacerdoti e che si comprino in quella occasione otto candele di cera di una libbra ognuna, che ciascun prete sia degnamente pagato in suffragio dell’anima sua; che sia celebrato un officio funebre da 12 sacerdoti.
Lascia a Marta de Tenchis, sua sorella, due scudi d’oro, di cui uno le sarà dato appena dopo la sua morte, l’altro dopo un anno. Obbliga i suoi eredi a distribuire ogni anno ai poveri di Varenna quattro stara di pane di frumento e una brenta di vino, per dieci anni consecutivi dopo la morte di lui.
- ↑ Archivio Notarile Milano. Not. Matti Tondelli Raffaele. 2° Pacco. Atto 2 luglio 1571.