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La prima certa notizia su Varenna, la troviamo in un documento dell’anno 769, pubblicato dal Frisi e dal Porro. Si tratta del testamento, del ricchissimo diacono Grato, che possedeva oliveti e vigneti a Mandello e a Varenna.

Grato, diacono di Monza, di nobile stirpe, ammalatosi nell’agosto del 769 in Pavia, fa testamento lasciando i suoi beni di Concorezzo, Olcio, Varenna e Mandello ad una chiesa-ospedale da erigersi nella sua casa in Monza. Questo documento è scritto in pergamena in copia autentica del 1200, tratta dall’originale, quando questo era già in parte danneggiato dal tempo ed anche consunto1.

Nel testamento del diacono Grato, si trova scritto Vareno, anzichè Varena. Questa dizione potrebbe dare adito ad una nuova, ma un po’ arrischiata, supposizione, di cui voglio fare ora cenno; e cioè che il nome di Varenna potrebbe avere un’origine latina, anzichè gallo-celtica come è comunemente accettata.

Il nome Vareno del documento ci fa ricordare molto il nome proprio latino Vareno, nome portato da non poche distintissime famiglie romane.

Giulio Cesare nei suoi Commentari fa onorata menzione di L. Vareno centurione2.

Quintiliano in più luoghi parla di un Vareno, preconsole di Bitinia3.

Nelle iscrizioni riportate dal Momsen nel suo Corpus (vol V, pagina 142) ve n’è una del battistero d’Aquileia in cui è menzionato C. Vareno.

Nell’anno 1920 il prof. Alessio Valle, scoprì a Tivoli, la mensa ponderaria cioè il luogo di collaudo per la misurazione dei liquidi. Sotto la mensa trovò un’iscrizione che ricorda M. Vareno Dufilo, figlio di Varena e di M. Lartide, benemerito dei cittadini di Tivoli per aver ottenuto loro questa mensa.

    cumento. La notizia intanto contiene una evidente inesattezza relativamente alla data poichè, mentre il vescovo Teodoro risulta già morto nel 493 in quest’anno stesso era vescovo di Milano Lorenzo I.

  1. Il brano del testamento che si riferisce a Varenna è il seguente: Verum etiam et confero ad jura ipsius oracoli vel exenedosii nostri portionem meam de casa cum area ubi posita est cum curticella de quantum habere videor in civitate Mediolanensi ex integrum; nec non et olivetam ea quam habeo in Mandello et Vareno, atque casis aldionaritiis velterris et vineis... Biblioteca Ambrosiana in Milano. Vedasi anche: Frisi, Memorie storiche di Monza, Tomo II; TrogaFonte/commento: Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/524, Codice diplomatico, Tomo V; Porro Codex diplomaticas Langobardiae, doc. 39.
  2. Erant in ea legione fortissimi Centuriones qui jam primis ordinibus appropinquarent T. Pulsius et L. Varenus.
  3. Iteram Bityni (breve tempus a Iulio Basso) et Ruffam Varenum Proconsulem detulerunt, Varenum quem super adversus Bassam et postolarunt.