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sina, di Mandello, Varenna, Dervio, Corenno e Monte Introzzo. Di questa nuova infeudazione il Duca ne dà notizia al pretore, ai consoli ed agli abitanti di Varenna con lettera in data 25 giugno 1533.[1]

In data 13 luglio 1533 gli abitanti delle squadre dei Mauri e di Nibbiono, della Valassina, di Mandello, Bellano, Varenna, Dervio, Corenno e Monte Introzzo prestarono il giuramento di fedeltà al feudatario Francesco Sfondrati con rogito del notaio Antonio Vignano di Milano. Lo strumento è conservato nell’archivio di Stato di Milano in un codice pergamenaceo sulla cui copertina è scritto: 1533, die 23 Iunii usque a die 17 Iulii. Produrremo questo atto nel volume documenti.

Anche il feudatario dovette prestare secondo la consuetudine il prescritto giuramento e l’atto venne raccolto dal notaio camerale Mare Antonio Platone il 28 gennaio 1536.

Per maggiore lustro il conte Francesco Sfondrati ottenne da Carlo V il privilegio 23 ottobre 1537, in virtù del quale fu eretta in contea la riviera con le terre di Mandello, Varenna, Bellano, Dervio, Corenno e Monte Introzzo con la prerogativa di due pretori o commissari che il Senato, nella interinazione del diploma prescrisse che risiedessero l’uno in Mandello, e l’altro in Bellano. Asso con la Valassina venne qualificata Baronia, e col predicato di signoria vennero nominate le squadre de’ Mauri e di Nibbiono:

Fu stabilita l’indivisibiltà delle suaccennate giurisdizioni coll’ordine di primogenitura in infinito. Tutti i miglioramenti da farsi nei mentovati territori, tutti i beni immobili e ragioni che potesse acquistare il conte Sfondrati e i di lui successori, dovevano essere incorporati nelle rispettive giurisdizioni, assumere le qualità feudali, e devolversi colle stesse terre e luoghi.

Gli venne inoltre accordata la facoltà di trasferire nelle medesime il reddito di lire 1028: 17: 9: che percepiva sul censo del sale e tasse di cavalli delle comunità di Erigoli e Genivolta nel Cremonese, come si effettuò nel 1538, avendogli la R. Camera ceduta altrettanta somma nelle suddette terre della Riviera.

L’anno successivo, e cioè nel 1538 il conte Francesco Sfondrati acquistava per sè e pei suoi eredi e successori la terra di Bellagio e sue ville, eccetto la torre che doveva rimanere al capitano di Bellagio. Erano uniti al feudo della Riviera il diritto di un mercato libero ed esente e le seguenti convenzioni feudali: Mandello pagava lire 320, Varenna lire 206, Bellano lire 211: 2: 3, Dervio lire 48, Corenno lire 12: 15, Dorio lire 2: 15, Monte Introzzo lire 16: 7: 6, la Valassina uno sparviero e lire 192, le squadre dei Mauri o di Nibbiono lire 277.

Nel 1537 il ducato di Milano era passato all’imperatore Carlo V, che riconobbe i feudi dello Stondrati. Varenna come tutti gli altri co-

  1. A. N. C. Not Greppi Gioac. Luigi, Rogito del 1533.