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LE PIÙ ANTICHE NOTIZIE

Le origini di Varenna, e degli abitati che sorgono sulle alture, che la cingono a nord, e ad est, e che una volta prendevano il nome di Monte di Varenna si perdono nell’oscurità dei tempi. Si può però affermare, studiando l’ubicazione del villaggio, che la località dev’essere stata abitata fin dai tempi più antichi.

Varenna, posta allo sbocco di una amena e fertile valletta, circondate da due parti, da alti muraglioni, rocciosi, in uno dei punti più propizi del lago, sia per la pesca, sia per ragioni di difesa e di offesa, certamente dev’essere stata prescelta come luogo di sosta o di dimora da quelle popolazioni che prime si affacciarono sul bacino del lago di Como.

Se poi si esamina la superficie più elevata di quello sprone roccioso che si erge quasi a picco sul villaggio, e sul quale si eleva la torre di Vezio, vediamo che essa presenta tutte le caratteristiche degli antichi castellieri che, come è noto, erano i luoghi forti delle genti primitive.

Queste origini sono, naturalmente, comuni a molte altre località del lago di Como, le stazioni lacustri essendo le preferite dalle più antiche popolazioni.

Troviamo nominata Varenna, per la prima volta, in una notizia data dal non sempre attendibile Corio, nella sua storia di Milano, e che si riferisce all’anno 493.

In quell’anno il papa Gelasio avrebbe concesso al Vescovo Teodoro molti privilegi e feudi, gli avrebbe dato il titolo di conte d’Italia ed avrebbe elevato varie località di Lombardia, in corti reali, tra le quali vi sarebbe stata Varenna. Ma per quanto l’esposizione del Corio sia oscura, e poco attendibile, si capisce che il Vescovo, che era pure stato eletto conte d’Italia, in qualità di gastaldo, teneva sotto in sua amministrazione, per conto del sovrano, Varenna e le altre corti regie1.

  1. Questa notizia del Corio è riportata anche da Ignazio Cantù nelle sue Vicende della Brianza e paesi circonvicini e da Cesare Cantù nella Illustrazione del Lombardo-Veneto, ma quest’ultimo fa le sue riserve sull’autenticitià del do-