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secolo xv 99

petè nel 1476 e nel 1489, e la prima fu seguita da grave carestia negli anni 1478 e 1479.

Fra i personaggi più noti del secolo dobbiamo annoverare Baldassare Balbiano, figlio di Galeotto, che nel 1403 ebbe dalla Duchessa Caterina Visconti il contado di Chiavenna per il prezzo di 6000 fiorini. Nel contratto notarile scritto da Martino de Torresella il Balbiano è qualificato «viro nobili Balzaro de Balbiano filio quondam domini Galeoti»1.

Della famiglia Balbiano notiamo anche il conte Antonio eletto nel 1486 dal Duca di Milano consigliere del Senato di Giustizia. ll 12 febbraio 1478 venne concesso alla famiglia Balbiano il titolo di Conte da Bona e Galeazzo Maria Sforza.

Ricordiamo ancora Giorgio Panizzi di Varenna che fu assunto alla carica di Cancelliere ducale. Non sappiamo a qual ramo dell’antica famiglia Panizzi egli appartenesse, nè per quali vicende sia giunto all’importante carica: abbiamo riportato un po’ più sopra brani di lettere che ci dà qualche notizia della sua vita privata.

Della famiglia Mazza ricordiamo Agostino e Gasparino, padre e figlio, di Varenna, che vengono nominati, dal Duca Giovanni Galeazzo Maria Sforza, suoi familiari, il 3 marzo 14532.

Della famiglia Festorazzi citeremo Bartolomeo, pubblico notaro in Perledo. Dei Calvasina, Antonio notaio nel 14803. Un altro notaio lo abbiamo nella famiglia de Matti: Bernardino de Matti roga nel 1495. Nella stessa famiglia Antonio di Giacomo, rogava nel 1479.

Riguardo ai De Matti di Tondello abbiamo ricavato le seguenti notizie nell’archivio Riva Finolo (A. S. M. cartella 43). Antonio del Matto di Tondello, celebre avventuriero, che sollevò i Lariensi a favore degli Sforzeschi, postosi a capo di alcuni Grigioni prese ad infestare le terre della riviera orientale che favorivano i Francesi, occupando Corenno, Dorio, Dervio e Bellano, e di qui spingendosi nella Valsassina tutta la corse e ne fece grasso bottino, ma essendo stato ucciso a tradimento dall’arciprete di Gravedona, Giovanni del Matto suo figlio coll’aiuto dei Grigioni continuò le sue rapine ed i massacri per le spiaggie del lago. Per tal cosa Graziano Garro governatore di Como tentò distogliere i Grigioni dal portargli soccorso. Si tennero due congressi per trattare quell’affare in Bellano circa la fine del 1518 e si convenne, per parte delle Tre Leghe Grigie, Giovanni Traverso, ed il senatore Minuzio per la parte francese, ma nulla fu conchiuso, perchè i Grigioni bramando il dominio delle Tre Pievi, incagliarono e resero vuote le trattative.

  1. L’originale in pergamena conservasi nella biblioteca del Principe Trivulzio di Milano.
  2. Arch. di St. di Milano, Indice del doc. del Carteggio sforzesco.
  3. Ambrosiana. Carte pagensi, n. 7094.