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secolo xv 93

quali vidariti et dy quali luy vi informerà pienamente, al quale vogliate dare piena fede quanto a nuy proprij, el quale vogliate radrizare o per la via de miser Jacomo da Cortona o per la via del capitano de la iustitia. Avisandove che adesso è il tempo de fare le vostre vendete contra Pedro del Tencha et imperò avisove como quella Caterina cognata del presente portatore ha havuto uno puto el quale dice essere del frate fiolo de Filipo del Tencha et anchora ne fuy dato colpa a Matheo, pur lei l’ha dato esser del frato sollo et l’ha negato como vidariti li juditij et facendola guardare il Cavagnia cossì come locotenente per litere del potestate in caxa de la comare et per essa coniare et per lo Nicolao da Balbiano Servitore. Gli andrà una sira Matheo fiolo de Pedro del Tencha et lho dicto cum le cortelle al lato et lha conduxeno via per forsa de nocte. Et venendo ad notitia al dicto Cavagnia gli fuy dreto luy et Martino et Pedro fratelli dy Tarelli cum singula partesana et li zonzeno apresso a Vezio et gliela tolseno per torsa et la ritornà in presone et fuy consignata nelle mane del potestate, za uno mense et ha avuto li juditij et si n’è consiliato la debia metere a la corda sicondo li juditij et fin ad qui non ha facto nyente overo per timeditate o ignorantia overo perchè è molto stimulato et sobrinato da quelli Tenchi et da Luchino et la brigata a tanto che lo Cavagnia s’è inimigliato taliter contra quelli Tenchi, unde questo ha deliberato di spenderglie suxo per fargli fare raxone et a ley et a lori sicondo intendariti da luy, ci quale poriti radrizare come meglio vi parirà... Ex Varena IIII aprilis 1459. Vostro compater Antonius Calvaxina»1.

Un accenno agli statuti di Varenna è contenuto nella querela, in data 13 dicembre 1428, sporta a Giorgio Calvasina, luogotenente di Antonio de Carcano podestà di Varenna, da parte di Giovanni Antonio Serponti contro Pietro de Tenchis fu ser Giacomo, di Varenna, il quale era entrato nel campo di proprietà di detto Serponte nella località detta Contrada della Malpaga minacciando la signora Luchina, moglie di Antonio Serponti. Il luogotenente ha mandato a citare il detto Pietro de Tenchis affinchè fosse condannato secondo la pena stabilita negli statuti di Varenna pro turbatione possessionis2.


ARGOMENTI VARI


Abbiamo accennato più su, ad un Giorgio Panizzi di Varenna che doveva essere persona di notevole ingegno, poichè era giunto in Milano alla carica di cancelliere ducale. Nella buona fortuna egli non aveva dimenticato il suo paesello nativo, che doveva amare intensamente, come

  1. Arch. di St. di Milano, Carteggio generale.
  2. Biblioteca Braidense, Raccolta Morbio, Man. 714, doc. 6.