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CXV1
PER LA SPEDIZIONE DEL CAVALIER ANGELO EMO
all’impresa di Tunisi.
Ai lieti gridi e a la guerriera festa
che per Padriache navi si diffuse,
quando P inclito duce il foglio schiuse
annunziator de la purpurea vesta,
temendo un’altra ignivoma tempesta
di replicate bombe a fiaccarlo use,
il fiero tunisin le porte chiuse
e dai bloccati muri alzò la testa.
Ma poiché intese chiaramente il suono
di quella gioia, e vide innanzi a PEmo
ogni altro duce festeggiante e prono,
punto da rabbia e da cordoglio estremo,
gridò fremendo: — Un si funesto dono
piú che lo stuol di cento navi io temo (0.
cxvn
PER LA MORTE DEL CAVALIER ANGELO EMO
richiamato onorevolmente a Venezia
dopo la gloriosa sua spedizione all’impresa di Tunisi.
— Dopo aver su le infide acque sicane,
ove latra Cariddi in alta voce,
disperso l’empio che fuggi veloce
de la sua Libia ne le avare tane;
dopo aver su mal ferme elei montane ( 2 )
corsa l’angusta e perigliosa foce,
guidando teco il mio leon feroce
lungo il sentier de Paquile romane;
vieni — P Adria dicea: — fiaccate ed arse
giaccion le torri e la marina sgombra:
vieni, o gran duce: è tempo di placarse. —
Donna, qual grata illusion t’ingombra?
Vanne sul lido, e co le trecce sparse
del figlio tuo non richiamar che l’ombra.
(1) Le terzine sono dell’abate Angelo Dalmistro [Ed.].
( 2 ) Le famose zattere inventate da questo illustre capitano, sulle quali tentò la
difficile Goletta di Tunisi.