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LXX

Avendo predicato in Bassano la quaresima dell’anno 1785
il celebre oratore signor abate Parise.

Vuota loquacitá, che or sotto ammanto
ruvido e in aria contegnosa e brusca
sfoghi la bile che il cervel ti offusca
sovra la turba che sbadiglia intanto,
ora cercando d’allettare il vanto
svegli la molle paroletta etrusca,
e l’ombra vizza de l’esangue Crusca,
non ragione o saper ti siede accanto;

sgombra dai rostri, o inutil donna e sciocca,
mentre fra il plauso de’ concordi amici
la vena di Parise alto trabocca.

Nasceste entrambo con diversi auspici,
né a te, siccome a lui, fur date in bocca
l’auree parole d’ogni cor vittrici.

LXXI

Per la macchina o cilindro olandese con cui si perfeziona la carta, eretta ingegnosamente in Olierò per opera del celebre artefice Nicolò Castagnedi veronese e
con la sua industria ridotta ad uso piú utile delle montate finora alla maniera
oltramontana. Al chiarissimo signor conte abate Giambattista Roberti.

Vedi l’opra, o signor, de l’animoso
genio remondinian superba figlia,
che divide, che trita e che assottiglia
le bianche fila del papiro acquoso.

A parte a parte io rimirai voglioso
la ferrea mole con attente ciglia,
e attonito gridai per maraviglia:

— Qual Aldo o qual Giolito avria tant’oso? —

Vanne tu stesso ad ammirarla, e il prode
fabbro del nuovo ordigno abbia sicuri
pegni d’eterno onor ne la tua lode.

Vanne, e i fogli vedrai nitidi e puri,
che a te destina e al Boscovichio (ri, e gode
mandar con si gran nomi ai di venturi.

(1) Ailudesi alle opere nuove matematiche dell’insigne sig. ab. Ruggiero Boscovich, direttor d’ottica per la marina di S. M. cristianissima, ed ai libri due Della
probitá naturale dell’ab. Roberti, che attualmente loro presenti si stampano in Bassano.