Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/371

17 73. Poemetti e stanze, Padova, Conzatti.

1784. Rime, con una lettera dell’abate Giambattista conte Roberti, Bassano, Rentondini.

1798. Le anacreontiche [pubblicate per cura di Angelo Dalmistro], Venezia.

1806. Rime — Nuova edizione dall’autore medesimo accresciuta e unicamente approvata, Bassano, Remondini.

1810. Altre anacreontiche, Padova, Bettoni.

1815. Rime, Bassano, Baseggio, in due volumi.

1825-26. Rime edite ed inedite colla traduzione latina a fronte dell’abate Giuseppe Trivellato. Edizione riconosciuta ed aumentata, Padova, Minerva, in due volumi.

1841. Opere edite e postume , Bassano, Roberti, in due volumi.

Ili

Converrá anche fissare brevemente alcuni criteri fondamentali da me seguiti nella presente edizione, che vuol essere definitiva e critica delle rime vittorelliane. E necessario dividere le poesie del rimatore bassanese (poiché ho dato tutta la sua opera poetica edita ed inedita) in quattro categorie, quando si voglia stabilire esattamente per ciascun componimento la lezione da seguirsi : a) poesie inedite; b) poesie edite per la prima volta in appendice al mio studio sul Yittorelli piú oltre citato (pp. lv-xciii); c) rime d’occasione pubblicate solamente in fogli volanti o in rare edizioni; d) poesie comprese nelle raccolte maggiori.

Per le prime tre serie la mia opera di editore è riuscita facile e piana: quando (ed è per la maggior parte di esse) unica era la fonte che ce le ha tramandate, sia autografa sia a stampa, ho curato l’esatta riproduzione della fonte stessa; seguendo l’autografo tutte le volte che questo ci è stato conservato, e cosi pure il ins. Novelletto, rivisto e corretto di mano dell’autore, poiché il Roberti nel suo prezioso apografo trascrive sempre, o quasi, dagli autografi a me noti e dal ms. Novelletto.

Ma per le rime della quarta serie le difficoltá sono state piú grandi: il maggior numero di esse passò, ristampato ed ammirato, di edizione in edizione; molte subirono alterazioni profonde; moltissime furono corrette e ricorrette dall’autore, sempre eccessivamente severo ed incontentabile verso se medesimo; altre infine da lui ripudiate, fin da quando furono a sua insaputa date alle stampe,