Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/358

2 9

A monsignor Antonio Golini

canonico arciprete di Bassano in nome di Carlo Galvan.

Non è pastor chi munge e tonde il gregge,
ma chi lo pasce, lo conforta e regge.

30

Sotto il ritratto del chiarissimo abate Filippo Artico
che predicò iti Bassano nel giubileo del 1829.

Non dubitar, l’immagine è verace;
ma tutto è poco, se quel labbro tace.

31

Alla signora Ernesta Codecasa in risposta di una sua anacreontica.

Il tuo carme, il tuo sembiante
lena insolita mi die’:
ecco m’alzo e in un istante
varco l’aria e scendo a te.

32

All’abate Giambattista Beltrame veronese
che predicò in San Giovanni di Bassano la quaresima dell’anno 1831.

Or che pien di valore e pien di merti
rechi a l’Adige tuo del brenta i serti,
giunto appena colá, rivolgi il passo
del mio dolce compagno al freddo sasso (0,
e d’ Ippolito onora in largo pianto
i verecondi Mani e il cener santo.

33

Nelle nozze della nobile signora Elisabetta Cerato col signor Pietro dottor Sacelli.

Giá d’Urania s’ infronda» gli altari,
giá Bettina racquista il vigor ( 1 2 ),
e al silenzio dei timidi lari
giá sottentra la gioia d’anior.

(1) Il piissimo e celebratissimo cavalier Ippolito Pindemonte.

(2) La sposa era gravemente ammalata e fu guarita dallo sposo, eh’ è medico
e chirurgo eccellente.