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ENDECASILLABI

Ecco di rapide barchette mille
tutte spumeggiano Tonde tranquille:

di denso popolo ecco festiva
turba riempiere la doppia riva.

In veste serica i gondolieri
curvi sui mobili remi leggeri,
la bella guidano eccelsa sposa
fra mezzo ai lucidi vetri nascosa.

A fianco siedele quel giovinetto
che d’aureo vincolo seco fíe stretto;

e cento seguonli adriache donne
in franche o batave pompose gonne,
sparse di fulgide gemme eritree,
tal che non sembrano donne, ma dèe.

Ecco si approssima lo stuol giulivo
al salutifero tempio votivo (0.

Giá tocca Tampie marmoree scale
e giá lietissimo sbarca e le sale.

Gli sposi giovani si fan vermigli
e al suolo piegano modesti i cigli;

indi si prostrano a Tara innante,
ed ambo giuransi fede costante.

Un certo giubilo scorre improvviso,
e a tutti leggesi piato nel viso.

Io certo sentomi una dolcezza
a cui quest’anima non mai fu avvezza.

O felicissimi sposi beati,
a voi sorridano propizi i fati ;

e a voi concedano schiera di figli
che non degenere vi rassomigli,
onde rinnovisi per essa ancora
l’immenso giubilo di quest’aurora.

(i) Cioè al tempio della Salute ove si fanno le nozze.