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A quel colpo inaspettato,
a quel vago zazzerino,
per decreto del destino,
vi sentiste innamorar.

E guardando fisa fisa
quell’oggetto seducente,
cominciaste dolcemente,
bella ninfa, a sospirar.

Mi parea che foste, o Dori,
divenuta bianca e smorta,
mi parea che foste assorta
in un’estasi d’amor.

Mi pareva che diceste:

— Io per te languisco e moro,
parrucchetta, mio tesoro
e speranza del mio cor. —

E dicendo queste cose
la prendeste con i guanti,
e dai labbri spasimanti
un gran bacio vi scoppiò.

E quel bacio inzuccherato
fece, o bella, un tal rumore
che il poeta sognatore
si riscosse e si svegliò.