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GIUDITTA FIGURA DELLA BEATISSIMA VERGINE
SESTE RIME
1
Non canto lei che per serbar costante
a le ceneri amate di Sicheo
l’inviolabil fé promessa, errante
ne l’afTrico fuggi lido, ove feo
sorger le mura e la cittade altera,
emola giá di Roma acerba e fiera.
2
Né la prode Semirami animosa,
o Tomiri che feo ne l’ostil campo
del forte Ciro l’alma bellicosa
impallidir de la sua spada al lampo,
ed estinto cader dal suo valore
vittima accetta al scitico furore.
3
Altra eroina i versi miei richiede,
cui piacque al del colmar prodigamente
d’alto valore, di costanza e fede,
sicché chiara n’andasse infra la gente.
Costei è l’ immortai bella Giuditta
del gran Dio d’Isdrael guerriera invitta.
4
Cinta da l’armi assire, afflitta e mesta
gemea Bettulia di terrore piena,
temeva ognor la sua ruina presta,
e sentia ’l suon de la servii catena,
che ’l fiero duce minacciava e i danni
giá pronti e ’l foco e ’l sangue e i lunghi affanni.