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Con lusso ridondante e signorile
vorrebbon l’adunanza in propria casa,
onde qualche accademica gentile
restasse di chi l’ama persuasa.
Tutta risonaria da Battro a Tile
ogni provincia di tal fama invasa,
e cercherebbon gli stranieri stessi
d’esser ne l’accademia e scritti e messi.
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Talvolta l’accademica vezzosa
unirebbe al poetico soggetto
qualche strofa gentile e affettuosa,
qualche bel verso al protettor diretto.
Egli fariasi del color di rosa,
e fuor traendo il bianco fazzoletto,
coprirebbe ai profani il bel rossore,
che fuor trapela quando parla Amore.
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Se formar qualche ricca libreria
volesse l’accademia in suo profitto,
da le donne al pregar si cederia
ogni libro e qualunque manoscritto.
Che stata si copiosa non saria
la biblioteca amplissima d’ Egitto:
e mi perdoni Filadelfo, il quale
die’ compimento a l’opera immortale.
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Infatti voi potete, o donne mie,
quel che non ponno duci e imperadori;
a voi non sono incognite le vie
d’ insinuarvi negli umani cuori.
Avete cento fascini e malie
nel giro di quegli occhi traditori:
e si capace ingegno il ciel vi diede
che l’uomo la metá non ne possiede.