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A l’accademia le propongo adunque
per mezzo efficacissimo e sicuro,
onde ritrarne utilitá qualunque
e gloriosa rendersi in futuro.

Né dubito, o signori, che chiunque
ha mezza oncia di senno un po’ matura
meco dirá che onesto ed util fòra
accademiche far le donne ancora.

5

Che bel veder ne l’affollate sale
con volto maestoso a passi lenti
entrar le donne in toga magistrale,
far gesti e recitar componimenti ;
quinci e quindi un applauso intorno sale
e un giubilo e un tumulto in fra le genti,
che meno al vincitor sonò giulivo
il Tarpeo monte ed il saturnio clivo.

6

E grideria sugli altri il damerino,
che in sen ne aveva una stemprata brama,
ma con un grido piú sottile e fino
che giugnesse distinto a la sua dama;
e fattosele poscia davvicino,
racconterebbe attonito a madama
le grazie, il brio del recitar soave
che a sé rapito dolcemente l’ave.

/

E le stanze e i sonetti e i madrigali
incontanente dánnosi a la stampa,
e fin (chi ’1 crederia?) fin gli orientali
ne fanno in madreperla una ristampa.

Giá le femmine volano immortali
dovunque irraggi la diurna lampa;
e giá la Fama in suo cammin deride
il non plus ultra e i termini d’Alcide.