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VI
IN FAVOR DELLE DONNE
PER UN’ACCADEMIA
1
Il negar destro ingegno e accorta mente
al sesso femminil quasi mi pare
un negar, verbigrazia, apertamente
Irondi al bosco, erba al prato ed acqua al mare.
Ché se taluno il dice, o se ne mente
od è qualche solenne bacalare,
cui diede l’incolpabile natura
poco discernimento e testa dura.
2
Io viceversa reputo al contrario
passar fra i maschi e fra le donne tutte,
né tralascione alcuna, un gran divario;
tal che se fosser ne lo studio instrutte,
in qualunque esercizio letterario
manderiano i dottori a Calicutte;
ascenderian le cattedre, e piú fine
sarebbero nel mondo le dottrine.
3
Ogni filosofante, ogni cantore
che dal parere universal si appella
de l’Italia e del secolo splendore,
no, non potrebbe reggere a copella.
Qual poeta di Pindaro maggiore?
Eppur lo vinse tenera donzella;
Corinna il vinse e Pinvido tebano
per ben tre volte provocolla invano.