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Or che lodata è giá la bella salma,
vero prodigio de le cose belle,
narriam le doti ch’ornano queU’alnia
scesa fra noi da le piú chiare stelle.

Vedi Religion che sempre in calma
resiste degli affetti a le procelle,

Religion, che al vero e a l’immenso

Nume piega la fronte e invia V incenso.

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13

Lui solo invoca e dai petrosi fianchi
di siciliana o carrarese balza
svelle i tinti diaspri, i marmi bianchi,
e nuovi templi e nuovi aitar gl’ innalza.
Neve pura purissima, che imbianchi
la cima a l’Apennin romita e scalza,
non agguaglia il candor de l’Onestade,
nata ad un parto con si gran beltade.

14

Entro quel seno generoso e casto
Giustizia e Maestá vegliano attente:
questa che abborre l’indole del fasto,
quella che i moti del rigor non sente.
Fortezza la sostiene e il gran contrasto
mira de le vicende alteramente;
e pigri ad arte e con pensoso ciglio
l’accompagnano ognor Senno e Consiglio.

15

Splende Clemenza ne l’augusta donna,
come splende fra l’ombre il sol che spunta,
e in quel tenero cor mai non assonna
beneficenza a Largita congiunta.

Ecco Magnificenza in aurea gonna
tutta di perle e di zaffir trapunta,
ch’erge nuovi licei, palestre nuove
•emule a quelle de l’olimpio Giove.