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Similemente a lo spirar maligno
de le febee voragini commossa,
in cima al sacro tripartito ordigno
la calda Pitia stralunando arrossa;
e intorno intorno al delfico macigno
rimbomba di clamor l’aura percossa,
fin che temprisi al gesto e a la favella
l’entusiasmo divin che la flagella.
9
Indi qual nibbio o qual civetta impasta,
che l’usignuolo roteante imbrocca,
tal su la ferrea cetra ivi rimasta
l’impetuoso Turgido trabocca.
Con furibonda man le corde attasta
ed apre ai carmi la rigonfia bocca:
si sgangheran le porte, e al suono e al canto
gli armadi e i canapé danzano intanto.
10
Che non feo, che non disse? Ombre famose
de’ secentisti enfatici poeti,
non sono a voi le iperboli nascose
onde fe’ rintronar usci e pareti.
In quella frenesia sgorgaron cose
che non disser giammai Ciampoli o Preti,
e in un momento del gentil successo
corse la fama su l’Olimpo istesso.
11
Sorrisero le sfere, e il nume appunto
cui tributari son Delfo e Parnasso,
gridò lepido a Giove: — Il tempo è giunto
di procurar quassú novello spasso.
Momo dagli anni stolido e consunto
appena move zoppicone il passo,
e quando avvien che rantoloso ei parie,
non ha per addentar le usate ciarle.