Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— Non di Minerva l’opra e non la mia,
padre immortai, per quanto entrambi usiamo,
impedir tanta strage or non porria:
tutti del cielo ad aiutarli andiamo.
La folgore mortai tu vibra in pria,
onde soccorrer meglio il popol gramo;
quella che i rei giganti un tratto estinse,
per cui tra ferri Encelado si avvinse. —
53
Ei disse, e l’igneo fulmine disserra
che i topi ed i ranocchi alto spaventa;
rimbombano dovunque e cielo e terra,
ma l’ inimico ardir non si rallenta:
ardono i sorci e a disperata guerra
l’inferocito esercito si avventa,
talché nel gran periglio il sommo padre
ai ranocchi spedi straniere squadre.
54
I novelli guerrier si appellali granchi,
di spaventosa e orribile figura.
Osseo ciascuno e quando vien che abbranchi
ha bocche di tanaglie e pelle dura.
Portan due teste ed otto gambe ai fianchi,
luccicanti, incudinei di natura:
hanno gli occhi nel petto e non in faccia,
sen vanno a sghembo ed han ricurve braccia.
55
Questi con le lor bocche voratrici
le code ai topi e mani e piè troncaro,
e Paste piú gagliarde dei nemici
col duro tergo lor tutte spuntaro.
Si che trepidi e monchi gl’ infelici
commilitoni in fuga si voltaro,
mentre il sole nel mar facea ritorno,
e fini la gran guerra in un sol giorno.