Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
48
Penetrò tutto il giunco e n’ebbe allora
una ferita si mortai e vasta,
che tutte riversò le interiora,
mentre il nemico lo traea per l’asta.
Assai tal piaga Mangiagrano accora,
che vede con la pancia aperta e guasta
l’amico suo da la tenzon ritrarsi,
ma, rulla osando, ei cura sol celarsi.
49
Rodi pane sdegnoso in punta a un piè
Gonfiagote con Pasta insanguinò,
che fuggendo al padul ricorso fe’,
ma ne la fuga il tristo l’arrivò.
Porriguaglio in difesa allor del re,
che morto egli credea, fuori balzò;
e ne la targa a Rodipane scaglia
senza nulla ferir la sua zagaglia.
50
V’era fra topi un giovinotto ardente
figlio d’Insidiapan, che parca Marte,
guerriero a corta lancia il piu valente,
che braveggiando stavasi in disparte.
Ei dicea che le squadre incontanente
avria degli osti dissipate e sparte;
e fòca sui ranocchi il mal successo,
se noi torcea l’Altitonante istesso.
51
— Poh! che rimiro? — gridò Giove allotta;
— oggi vuole il feroce Rubaparti
la stirpe de’ ranocchi a fin condotta?
Gradivo, non tardar; subito parti.
E acciò che non avvenga una tal rotta,
vanue, Minerva, e tutte adopra Parti:
gite a frenarlo entrambi. — Allor tai cose
al saturnio signor Marte rispose: