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4

Nel cominciar, devotamente in prima
a discender in me le caste imploro
vergini Muse da l’aonia cima,
infiammandomi il cor del foco loro,
mentr’io racconto una battaglia in rima,
terribil di Gradivo arduo lavoro;
e quindi sui ginocchi a parte a parte,
onde sappiala ognun, vergo le carte.

5

Udrá ciascuno il sanguinoso evento,
per cui tanti ranocchi andar sotterra
quel di che voller cento squadre e cento
d’armati sorci provocarli a guerra,
ond’emular nel bellico cimento
i figli di Titano e de la Terra:
e se la fama rispettar si debbe,
tale il marzio conflitto origin ebbe.

6

Un topo fu che il minaccioso dente
ne lo scansar de la gattaccia rea,
assetato pervenne incontanente
ove un padul tersissimo giacca;
e mentre ne la cheta acqua lucente
l’ispida barba di tener godea,
rivolse al bevitore il cupid’occhio
da Tonde placidissime un ranocchio.

/

— Chi se’ tu — poi soggiunse, — o forestiero,
e come d’improvviso a questa sponda?
Narrami in cortesia soltanto il vero,
né dentro al tuo parlar fraude si asconda:
ché se con meco adoprerai sincero,
ne la mia ti trarrò magion profonda;
e come esige l’ospitai diritto,
di bei doni ripien farai tragitto.