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O de lo specchio nobil magistero!
o vivo quadro armonioso e bello,
simile tanto ed uniforme al vero,
che sei del ver molteplice fratello !

Ceda spontaneo a te í’onor primiero,
Bassan, Paolo, Caraccio e Raffaello,
o qual veleggia sui marini borrii
pittor famoso ai taciti milordi.

29

Potrei fra PAlpi e il gelido Pirene (l )
del lannese Gobin volare al lido,
poiché su quelle industriose arene
fondò Parte pel vetro albergo e nido.
Potrei le circostanti isole amene
de P Adria salutar con fausto grido,
la rena mescolando in giusta norma
a quella soda che lo specchio informa.

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Potrei non meno col solerte fabro
de la sulfurea vampa al fumo tetro,
quel mercurio natio scior dal cinabro,
che dee lo specchio intonacare addietro.
E rivolger potrei l’esperto labro
a soffiar da la canna il bianco vetro;
o pur, seguendo l’ingegnoso Gallo,
colar sul desco il liquido cristallo.

31

Certo potrei, ma il fulgido apparecchio
me non invita di straniera gloria.

Bastami sol che lietamente orecchio
porga taluno a la gioconda storia;
bastami sol che quanto il fido specchio
di ritrar Iole al naturai si gloria,
tanto le cure e le ansietá di lei
scopransi al naturai ne’ versi miei.

(1) Vedi Pluche.