Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
12
Qui mosse incontanente e a seguitarla
il drappello avidissimo si pose.
Ognuno cicaleccia, ognuno parla
con meraviglia su le udite cose;
e giunsero cosi di ciarla in ciarla
al bel viale di mirteti e rose,
ma troppo fu scoperto angusto e basso
per introdurvi quel tupé gradasso.
13
Troppo era basso a tal cimiero il posto
e troppo i laterali erano angusti,
ma in un momento s’ ingrandiron tosto
le opache vòlte ed i ramosi fusti,
onde il tupé non rimanesse esposto
ad intricarsi ne’ fogliosi arbusti;
ognuno si affatica e ognuno adopra
piedi e mani frattanto a compir l’opra.
14
E in inen ch’altri noi pensa e eh’ io noi dico,
si rinnovò l’ombrifero soggiorno;
cosi fu tolto ogni qualunque intrico
che recargli potesse oltraggio e scorno.
Quand’ecco approssimare un uomo antico
di poetico lauro il crine adorno,
che ad onta de l’etá pur nondimanco
era al sembiante disinvolto e franco.
15
liner’ colá tacitamente avaccia
dove la gente nel vial s’accoglie,
e giunto su l’entrata, a lui s’affaccia
madonna assisa tra le verdi foglie,
e stupefatto a l’orrida usanzaccia
questi ridevol carmi al ciel discioglie,
che incisi tosto per comun decreto
furon in piú d’un orno e d’un laureto.