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CANTO QUARTO

1

Entriam quasi d’un salto, o miei signori,
senza prologhi entriamo a l’argomento,
ché chi si spiccia ottien dagli uditori
non di rado maggior compatimento.

Vi condurrò fra i lieti abitatori
de l’elisie contrade in un momento,
per mirar quanta gloria e quanta loda
ivi acquistasse la novella moda.

2

Al fiero assalto di malvagia febre
una pomposa femmina soggiacque,
a cui fra tutto il genere muliebre
del moderno tupé l’usanza piacque,
e nel serrar le languide palpebre
si ritrovò de l’Acheronte a Tacque
p^r valicare tostamente il fiume
pieno di zolfo e d’infernal bitume.

3

Su la squallida ghiaia errando giva
la pallid’ombra e co le man fea segno
che a la dolente taciturna riva
Caron piloto avvicinasse il legno,
onde poi tragittar paga e giuliva
dei verdi Elisi al fortunato regno,
e goder pace tra gli allori e i mirti
in compagnia di que’ contenti spirti.