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La pietosa usanza antica
de le fasce io non condanno,
purché involgan senza affanno
il lattante prigionier;

che disciolto, aimè, potrebbe
farsi oltraggio al viso e al petto,
o agitando il picciol letto,
seminudo rimaner.

Ma la provvida nutrice
sempre il carcere non ami,
e sviluppi dai legami
la sua tenera metá.

Oh, qual giubilo improvviso
tosto avvien che lo sorprenda !
Guizza, ride e par che intenda
cosa sia la libertá.

Giunte l’ore destinate
a la nanna fanciullesca,
ella sieda e non le incresca
canticchiare un qualche amor.

L’uniforme cantilena
spirar suole un lento lento
uniforme movimento
negli spiriti e nel cor.

Quel Boaretti che si spesso
ama bere al greco fonte,
e potrebbe Anacreonte
far tra noi ringiovanir;

su prepari a la nutrice
rime, o sposa, allegre e piane,
che di note rusticane
essa poi godrá vestir.

Giova il canto, ma non giova
l’onda spessa de la culla:
ben è ria chi si trastulla
volteggiando il fanciullin;