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XXXV
LA NUTRICE
A nobilissima dama.
Dunque è ver che d’un gentile
pargoletto andrai festosa,
quando il dittamo e la rosa
si vedranno rifiorir?
Mentre Tare io coronava
de la pronuba Lucina,
una voce repentina
mi scoperse l’avvenir.
Siedi intanto e a me rivolgi
quel tuo sguardo lusinghiero,
or che ignoto magistero
10 ti vengo a dispiegar.
Siedi, o gemma de le spose,
Amarillide felice,
ed impara a qual nutrice
devi il figlio consegnar.
Quando il pigro ottavo mese
11 suo corso ha giá varcato,
e il bel fianco affaticato
a sgravarsi è ornai vicin;
per le selve circostanti
manda in traccia d’una bella
quadrilustre villanella
che nudrisca il tuo bambin.
Ecco, mirala. Giá spunta
in cerulea gonnelletta,
con un nastro che le assetta
variopinto grembial :
si giuliva nel sembiante,
si composta ne le membra,
che al vederla appunto sembra
l’innocenza pastoral.