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XXXIII
Maritandosi la sorella del nobil uomo Marco Magno
Dialogo tra Amore e il poeta.
AMORE
Che misto di odori
per l’aria si spande!
che foglie! che fiori!
che belle ghirlande!
POETA
Sui gioghi men erti (*)
li vado cogliendo,
poi fonne dei serti
e al muro li appendo.
AMORE
Si vaghe giunchiglie
e rose si molli
non sembrano figlie
dei tessali colli?
POETA
Se al capo ne brami,
se in pugno ne vuoi,
raddoppia i legami
tra’ figli d’eroi.
AMORE
La bionda sorella
di Marco annodai :
per opra si bella
ghirlande non hai?
POETA
Deponi quell’arco
e staccane due;
annoda poi Marco,
e l’altre son tue.
(1) Con questi «gioghi men erti» vorrebbe l’autore esprimere la tenuitá del
suo stile.