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ANACREONTICHE - CANZONETTE - ODI

Da colpo si terribile
il ciel pietoso guardine,
né strida l’inflessibile
porta sul negro cardine.

Diviniti pacifica,
tenero nume aonio,
tu l’erba piú vivifica
cerca nel suol peonio.

Segua felice a splendere
di tante doti il cumulo:
no, che non deve scendere
pari valor nel tumulo.

No, no... Ma quai fiammeggiano
astri nel ciel si nubilo?
quai voci intorno echeggiano
d’ inesplicabil giubilo?

— Fernando — i lidi suonano —
non fia che resti esanime :
i numi lo ridonano
a le sensibil anime. —

Dunque fia vero? E sospite
degg’ io Fernando credere?
al mio signore ed ospite

10 potrò dunque riedere?

11 cor nel sen mi tremula...

11 piè vacilla e arrestasi...

Questa è una gioia ch’emula
tutto il piacer d’un’estasi.

Quell’io che dal rammarico
sentianii l’alma svellere,
or di letizia carico
vo’ coronarmi d’ellere.

Ah ! mentre salvo e intrepido
lo abbraccio e risalutolo,
favelli il pianto tepido,
se il labbro resta mutolo.

Deh! poi che gli alti Superi
i nostri voti accolsero,
tutti que’ don ricuperi,
che i morbi rei gli tolsero.