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Essa de’ studi amante,
non di ricamo o fuso,
spesse fiate ha in uso
i carmi tuoi ridir.

Dunque perché resisti?

Cedi a la mia preghiera:
invan da te si spera
deludermi e fuggir. —

Dissi; e il gentil poeta,
che l’alma avea giá tócca,
con un sorriso in bocca
gridò: — Vincesti alfín.

Prendi i gelosi carmi,
che agli occhi altrui nascondo,
e d’esser si facondi)
ringrazia il tuo destili. —

Placati, o Elisa bella,
torna serena e lieta:
fu docile il poeta,
fu blando e cortigian ;

quegli che in patria lingua
tutti gli orecchi molce,
e fa parer men dolce
il numero toscan.

»

Deh, senti. Allor che maggio
rieda tranquillo e chiaro,
e non ti sia discaro
volgere a l’ Adria il piè,

fa’ che l’amico vate
veggati un solo istante,
e nel tuo bel sembiante
trovi la sua mercé.