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Vili

PER MONACA

«Et in circuitu sedis sedilia viginti quatuor ; et super tkronos viginti quatuor
seniores sedentes , circum amidi vestimenti s albis ... Et de throno procedebant fulgura
et voces et tonitrua». Apocalisse, IV, 4, 5.

Cantici nuovi in paradiso. Ogni astro,
ogni pianeta la sua faccia imbianca;
trema l’orbe sul gemino pilastro,
e la porta dei cieli si spalanca.

Stuol di vegliardi alto-sedenti in bianca
vesta fa cerchio al trono d’alabastro;
e guizzano confuse a dritta e a manca
le saette, la collera, il disastro.

Sui candelabri d’oro arde perenne
fiamma che vince il sol, né la rabbuia
lo sventolar de le angeliche penne.

S’alzano intanto da la terra fuia
i casti voti del bel di solenne,
e si mescono in ciel fra gli alleluia.

IX

SCHERZO MANDATO A UNA GIOVINE DAMA

che diceva per celia di volersi chiudere in un ritiro.

Vanne, e una folta schiera di loquaci
invidiose femmine ti cinga.

Vanne, e conturbi i sonni tuoi fugaci
la madre dei pensier notte solinga.

E queste pupillette si vivaci,
fabbricate per man de la Lusinga,
non scintillino piú come due faci,
ma le veli una benda atra e guardinga.

Ché se ne le segrete acque del fonte,
che bagna l’orticel povero e casto,
ami per gioco di specchiar la fronte,

dal vomero de gli anni arato e guasto
ti sembri un viso, che potea sul monte
chiedere il pomo e non aver contrasto.