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XIV

NELLE AVVENTUROSE NOZZE
R EMON D I N I-BASEGGIO d)

CANZONETTA.

Se innocente tortorella
resta priva del compagno,
si dispera e inette un lagno
che fa i boschi impietosir.

Se colombo innamorato
perde, oimè, la fida amica,
svien sul ramo e par che dica:

— Quanto è crudo il mio martir! —

Ma la doglia che li opprime
va cessando a poco a poco:
ride aprile e tutto il loco
sugge il riso de l’april.

Giá la tortora e il colombo
si fa gaio e l’ali scote,
e prorompe in altre note
che d’affanno vedovil.

Vola ognun dal pioppo a l’olmo,
tresca ognuno a’ rai del sole,
e il desio di nuova prole
giá li torna a consolar...

Ah ! ne’ due che per vaghezza
scelsi lá tra i verdi chiostri,
io son giunto i casi vostri,

Mopso e Fille, a disegnar.

(1) I nobili ed egregi sposi son vedovi ambulile.

I. V ITT orelli, Poesie.

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