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Marculfa, Betta e Sancia,
Wilelma e Cunegonda,
Allor che più rideati
La fresca età gioconda,
Furo il tuo solo amor.
Or delle Lazie vergini
La cetera abbandona,
Nè t’appressare ai limpidi
Ruscelli, ch’Elicona
Bagnan di vivo umor.
Omai Corinna e Fillide
Ben t’hanno fastidito,
E a la vezzosa Lesbia
Il volto irrigidito
Desta d’un veglio orror.
C.