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Veggendo, o mio Blesillo, il rio governo
Che fè il Vesevo di cotante carte,
Il tuo timor discerno:
Deh metti, o caro, ogni timor da parte!
L’ignivoma montagna col suo foco
La grand’opera tua nor brucerà;
Perchè riposta è già
In ben securo loco
Dal pizzicagnol, che di lucro ha fame,
Per acciughe ravvolgervi, e salame!
C.
Ai prischi vati si cingean le tempia
Con verde lauro, di sue bacche ornato:
Ma i drammi tuoi, che fan dormire, o Mevio,
Papaverico serto han meritato.
C.
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