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O Vasi, a cui d’Apellee figure
Istoriata attorno
Del tirsigero dio l’orgia ricorre;
Onde già gli avi in un remoto giorno
Ornàr le sepolture,
Ultimo dono a’ mani de’ lor cari,
Dalle latèbre della terra uscite,
Ed ai raggi del sole, ed a’ miei lari
O bei Vasi, venite.
Forse ad alcuna un dì greca fanciulla
Il romito cubicolo adornaste,
O di veglio rissoso i limitari?
Ma che che fu di Voi, a me sol baste
La Grecia esservi culla;
Chè dell’Ellade l’arti a me son grate,
E d’opre insigni carche
In minio rilegato
Del vostro aureo sermon hommi molt’arche.
Però, finchè voi state
Meco, o Vaselli, sì leggiadri e cari
Nessun dirà giammai
Che di patria lasciaste i focolari.
C.