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Chino lo sguardo languido,
Poggiata a fida ancella,
Pronta a morir Cleòpatra
Alfin così favella:
L’alta città Romulea
No, non vedrà captiva
Chi col velen d’un aspide
Tanta vergogna schiva!
Se me regina, suddita
Roma con l’armi feo,
Prodi Romani vincere
Il volto mio poteo.
B.
Caro alla dea, per cui fu dotta Atene,
Caro alla stessa egidarmata diva,
Lodate carte io Baggiolini ordiva,
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