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Resero i vati argolici
Solo a tre Grazie onor,
Perchè, vaga Nigellide,
Non eri nata ancor.
S.
O Lesbica donzella
Cara agl’iddii celesti,
Che al suol Metinnio bella
Gloria e splendor crescesti,
Già ti sacrai di stille
Grondanti umido speco,
Che l’edra copre in mille
Guise ed errori a sbieco.
Di notte alcuna fiata
Deh, quà, Saffo, t'aggira,
Movendo ombra onorata
Colla tua man la lira.
S.