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Quell’io che il pesce Xifia
Cantai per gioco a la Scillea marina,
Onde con modi facili
La bella risonò musa latina;
Ora compongo in tenue
Stile epigrammi di sapore antico:
Ti piaccia questi accogliere
Semplici scherzi miei, lettore amico.
S.
Mentre vuoi Psiche pennuta,
O Canova, effigiar,
Le tue mani fu veduta
Psiche istessa accompagnar.
S.
Quest’urna da cui versasi
Fresc’onda, o vïator,
Delle assetate labbia
Spegne il molesto ardor.
Le selve intorno ombreggiano,
E invito ai sonni fa
Susurro d’acqua limpida,
Che ognor cadendo va.
Quando il rabbioso Sirio
I campi usa attristar,
Quì bevi, e spesso al murmure
Dolce ti sia posar.
S.
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