Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 111 — |
lui? Davvero, che, pensandoci, mi esalto in me stesso fin da ora. Possibile, che non debba venire quel giorno? Quello, che fecero giovinetti, Andrea Maffei ed il nostro Agostino Cagnoli, quello per andare a vedere Vincenzo Monti, e questo a sua volta per andare a vedere Andrea Maffei, non potrebb’essere che il facessi io pure per Lei, che pure è degnissimo di quell’onorata ed onoranda schiera?... Non potrei stare a lungo senza vederla, anche a costo di un viaggio a piedi fino costì.
- Bologna. Luigi Badodi.
La ringrazio della benevola memoria ch’ella serba di me. Io pure ricordo con piacere di averla conosciuta in compagnia del suo dotto genitore, allorchè poetando io pellegrinava nelle Calabrie e studiava amorosamente i luoghi più cospicui della Magna Grecia.... Fui lieto di rileggere il Carme latino, lo Xifia, nel quale ella seppe con mirabile eleganza ringiovanire l’antico eloquio di Roma, e la Mitologia greco-latina. Per darle qualche segno della mia gratitudine, le spedii due miei volumi, ne’ quali troverà parecchie poesie tradotte in versi latini dal Genovese Ab. Cav. Giuseppe Gando, uno de’ più sinceri ed autorevoli di lei ammiratori.... Se prosperi destini mi ricondurranno a Napoli, avrò l'opportunità di rivederla, e di conversare con lei ragionando di storia e di poesia, cari argomenti che dalla turbinosa politica mi levano alla regione serena dell’Arte. Le stringo affettuosamente la destra.
- Bologna. Giuseppe Regaldi.