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Il nostro Eminentissimo Vescovo mi ha fatto leggere il primo volume delle sue opere: ho letto lo Xiphias. Son rimasto incantato! Io credo, e credo assolutamente di non esagerare, che Virgilio non avrebbe potuto far versi più belli de’ suoi.— La traduzione è emula dell’originale, e rivela l’abilità somma dell’autore nel maneggiare lo sciolto colla disinvoltura del Caro, e la maestà del Monti.

Perugia.                                                                      Luigi Rotelli.




     Se io le dicessi che attendeva il primo volume delle sue Opere con impazienza smaniosa, le direi poco. Sentivo già parlarne da alcuni che lo avevano letto, ed io me ne struggeva di voglia, sicuro com'era di averlo proprio dalle sue mani. E mi è giunto alla fine, e ne ho divorato la lettura, come di cosa ghiotta, che tale è certamente, come tutti i savi e intelligenti consentono. Le dico il vero, che sapendo il suo valore in fatto di latinità, non mi ha tanto colpito l’originale, quanto la versione. Poffare! come si maneggia il verso italiano! come bello armonioso, ed elegante. Ha ben ragione il bravo Prof. Blancardi di asserire, che non sapresti qual sia l'originale, il latino o l'italiano. Evviva il valoroso ed altissimo poeta Calabrese! Se di questi non vi fosse tanta penuria in Italia, ancora starebbe il Palladio delle nostre lettere. Il peggio si è che cotali campioni vanno sempre scemando, senza speranza, che vengano surrogati dai giovani che studiano nelle scuole moderne!

Macerata.                                                            Bernardino Quatrini.




     Non ho parole a significarle nuovi argomenti di gratitudine per l’invidiabile stima, onde si è piaciuta privilegiarmi, inviandomi il 1.° volume delle sue opere, che ora in un sol corpo riunite riveggono la luce, e il cui autore per unanime consentimento dei dotti, vien salutato meritissimo successore del Cigno di Mantova. Ed in vero in rileggendo lo Xifia, ora in vari