8 nobili (nuovi), III 15 sogno (Sonetto), V 4 salvo che alcuna cosa (se non che alcuna), VII 3 tormento (dolore), VIII 1 senza l’anima (sanza anima), VIII 12 parlando a lei (parlando di lei), XII 13 che ne sa ’l vero (s’egli è vero), XIII 2 vili cose (rie cose), XIV 7 onde l’ingannato amico di buona fede mi prese (onde di ciò accorgendosi l’amico mio, di buona fede mi prese; Bisc. Onde l’amico di buona fede mi prese), XV 1 mi riprendea, ed era di cotale ragionamento meco (mi riprendea di cotale ragionamento meco; Bisc, era meco), 3 riprensione (passione), 7 mi tegno (m’attento), XVI 5 non solamente non mi difendea (non solamente mi difendea), XIX 2 e disse: Donne (e dissi allora una Canzone, la qual comincia: Donne), 15 lo intento trattato (il trattato intero), 16 e perchè io voglio dire (e che io voglio dire), XXI 1 mirabilmente operando lo fa venire (mirabilmente il fa venire, operando), 6 riduce (induce), XXIII 29 d’una vana (in una vana), XXV 4 dire per versi in latino, seconda alcuna proporzione. E segno che sia picciol tempo è che se volemo (dire per versi in latino. Secondo alcuna proporzione è segno che sia piccol tempo; e se volemo), XXVIII 3 avesse molto luogo (avesse molto), XXXIV 1 de’ cittadini (delle cittadine), 3 ritornaimi alla mia opera, cioè del disegnare figure d’Angeli, e facendo ciò (ritornato alla mia opera del disegnare, e facendo ciò; Bisc. ritornato alla mia opera, cioè del disegnare, facendo ciò), XXXVII 5 Potrebbe bene ancora (Potrebbe bene questa parte ancora), 6 Faceva lagrimar (Facea maravigliar), XXXVIII 1 Recommi (Ricoverai adunque). Vide anche che per le divisioni la lezione dei codici Pesarese e Martelli era in certi luoghi, come XXVI 8, XXXV 4, XXXVI 3, preferibile a quella della tradizione boccaccesca. Ma non sempre riuscì a portare, nell’apprezzamento dei codici e nella scelta delle singole varianti, criteri sicuri; e come accettò dal codice Martelli simulata in luogo di simulacro (XII 3), così accolse dal Pesarese l’avvede di XV 6, il credeimi di XVII 1 (quantunque guasti la regolarità del periodo), il molto chiaro d’onde di XIX 1, il beato di XXI 3, ed altre lezioni evidentemente secondarie; e ridiede sin vita a lezioni arbitrarie della stampa del Sermartelli, come questa gentilissima donna salutava (XI 3) e facia (XXXV 5, proveniente dalla Giuntina). Introdusse anche sue lezioni arbitrarie, come e quali non sapeano, che tentò giustificare in nota (II 1), e dico che lo Signore loro piange, e che udendo la cagione perch’ e piange, si acconcino, ricostruita sul codice Martelliano1 e sull’edizione pe-
- ↑ Questo codice leggeva ζ dicho che udendo, ma sul dicho furono tirati due freghi; non manca però l’acciò, ma il Frat. s’indusse ad ometterlo sull’autorità dell’edizione pesarese (a piangere; e dico che udendo la cagione perch’ e’ piange, si acconcino).