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lxxxii | introduzione |
Nè solo col Laur. XL 42, ma qualche passo potè essere riscontrato anche con un altro Ms., affine a Laur. Antinori 21 [A. I. 11] e a II. ii. 40 della Naz. di Firenze, se non proprio con duo di questi due; e da esso furono tratti i versi Dì Beatrice più che l’altre belle ecc. aggiunti in fine della canz. Li occhi dolenti (cfr, nota a XXXI 17): il codice Antinori ha, ad es., in XXIII 26 la lezione adottata da Serm. humiltà si verace, mentre Laur. XL 42, d’accordo colla Giuntina ed anche con II. ii. 40 della Naz. di Firenze, legge vna humilta veracie.
L’edizione del Sermartelli riuscì dunque, per le rime, presso a poco come la Giuntina: abbastanza corretta, ma senza garanzia che sia dappertutto genuina. Il testo della prosa riuscì invece difettoso e arbitrario, e ciò non soltanto per la mancanza delle divisioni e per le alterazioni consigliate dagli scrupoli religiosi, ma anche perchè il Ms. seguito non era senza lacune, e la riproduzione non fu fedele, anche dove lo scrupolo religioso taceva. Abbiamo già accennato ad alcuni frantendimenti di chi ne fece la trascrizione: ecco altre varietà, delle quali una buona parte paiono piuttosto da attribuirsioad arbitrio dell’editore (noto fra parentesi la lezione del codice): II 1 al medesimo punto (ad un medesimo punto), 7 da lui disposata (allui disposata), III 3 a chi ’l guardaua (achilguardasse), 14 tra le quali (tralli quali), E disse questo Sonetto, alle quali parole segue tutto il sonetto ‘Vedesti al mio parere’ (e disse allora vnsonetto ilquale chomincia, vedesti almio parere ogni valore ζc.), V 1 sopra di lei (sopra lei), 3 in poco tempo (inpocho ditempo), VIII 1 donna di gentile (donna giovane digentile); IX 1 era stata difesa (era stata mia difesa), 3 si signoreggiano (misignoreggiaua), XII 7 sua puerizia (tua puerizia), 9 Et innanzi (ζanzi), 17 che quì volesse (chi qui volesse), XIV 3 Il vero è (e il nero, e,), XV 1 ecco che se tu fussi (eccho chetu fossi), 2 che io imagino (chome io ymagino), 3 & dissi di poi (et dissi), XVI 1 non mi parea che fussero (non mi pareano che fossero), XVIII 3 Altre ve n’erano, che mi (Altre verano chēmi), 4 lor queste parole (queste parole loro), 5 e si tale hora (ζsichome tale ora), 7 che tu mi hai (chettuai), XX 1 vno amico (alchun amicho), XXI 1 sopradetta (sopra scritta), XXIV 1 mi sentì (e io mi sentj), 5 altre parole (dopo queste parole altre chose), XXV 9 come nel primo (quiuj nelprimo) — e omette appresso tutti gli altri quivi — , Poetica (poetria), XXVI 1 vederla (vederlei), 3 vna bellezza honesta (vna dolcezza onesta), il quale non potesse (il quale potesse), 4 visibilmente vedere (sensibile mente vedere), XXVIII 2 posto che fosse nel presente (posto che fosse del presente), 3 à lei fu cotanto (fu allei cotanto), XXIX 2 comunione Astrologia (chomunione astrologha), tutti i noue mobili (tutti ζnove limobili), XXX 1 questa città rimase (rimase tutta la sopra detta cipta), 2 E se alcuno (Se alchuno), XXXIV 3