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lxxx | INTRODUZIONE |
dall’altra: ma vi sono poi alcuni particolari riscontri che non lasciano dubbio alcuno in proposito.
Tra la fine del § III e il principio del § IV si ha nella stampa accennata una lacuna (è manifesto alli più semplici,... E questa visione innanzi). Nel Ms. (c. 3a) si ha invece al principio del § IV un d minutissimo, secondo l’uso dei copisti di indicar così l’iniziale da esser miniata, e a qualche distanza da esso un’a capitale rustica fatta in modo da poter esser presa per la nota tironiana dell’e congiunzione. Evidentemente chi eseguì nella seconda metà del Cinquecento la copia dal Ms. per la stampa, non più pratico degli usi dei copisti dei secoli precedenti, non avvertì il minutissimo d e prese l’a per e; e l’editore, non trovando senso nel discorso, suppose nel testo una lacuna.
XII 7. Invece di parole per rima la stampa ha parole prima. Anche qui il Ms. Laurenziano (c. 6a) si prestava a esser letto così da chi non avesse vera consuetudine colle abbreviature usate nel Quattrocento, perchè il p è molte vicino a rima, ed ha per l’abbreviatura un breve taglio obliquo lungo l’asta da poter anche parere una prosecuzione involontaria del corpo della lettera.
XIV 9. La stampa legge anzi certo che molta dove il senso richiede e tutti i manoscritti, e quindi anche il laurenziano, hanno anzi credo che molta. Però nel Ms. laurenziano il certo (c. 9a) è scritto in modo da potersi facilmente leggere, sino all’asta del d, anche cier: onde si spiega il frantendimento del suo trascrittore.
XVIII 1. Invece che del mio cuore, come deve essere, la stampa legge del mio operare. E quore ha pure il codice laurenziano (c. 10b), ma scritto in modo da potersi leggere operore, se non operare, perchè l’occhietto del q è staccato dall’asta, e questa col segno dell’abbreviatura per l’u viene ad avere la forma di un p coll’asta tagliata, da poter valere per. Anche in XXIII 13 l’entro quel punto del Ms. (c. 15b) è stato reso nella stampa entro a quel punto, perchè l’occhietto del q staccato dall’asta è stato preso per a.
XVIII 2. La stampa legge raffigurandomi, invece di rassicurandomi. Ora, il Ms. laurenziano (c. 11a) ha rassichurandomi, ma cogli esse lunghi, e poichè di solito il g che precede l’h è fatto in modo (cfr. c. 15b, linea quart’ultima) che se l’occhietto è un po’ accecato può prendersi facilmente per un c e viceversa, ben si spiega con ciò l’origine del raffigurandomi dell’edizione.
XIX 1. L’edizione ha seguiua vn riuo, dove il senso richiede sen giva o sen gia. E il Ms. laurenziano ha (c. 11b) presso a poco senguía, con tre aste simili per l’i e per l’u, e con un apice che sembra appartenere all’ultima delle tre.
XXI 1. La stampa ha e là, dove il senso richiede ella. Il Ms. porta appunto ζla.